Oggi, domenica 12 maggio, si celebra l’impegno di donne e uomini che quotidianamente sono al fianco dei vulnerabili.

Istituita il 12 Maggio del 1965 con il fine di riconoscere e valorizzare il contributo degli infermieri nella società, la Giornata Internazionale dell’Infermiere, è un omaggio alla pioniera dell’infermieristica moderna, Florence Nightingale. Nata a Firenze il 12 Maggio del 1820, modellò il lavoro infermieristico con un approccio scientifico, agendo sulla prevenzione delle infezioni ed educazione sanitaria e riuscendo ad abbattere la percentuale di morti tra i ricoverati nella guerra in Crimea. “La ragazza con la lampada”, così viene anche ricordata per la sua premura nei confronti dei malati: vegliava su ogni singolo paziente sia di giorno che di notte, facendosi luce con una lampada.

L’infermiere di oggi è il frutto di un lungo percorso di crescita professionale: è passato dall’essere un operatore che poteva eseguire solo determinate “mansioni”, all’essere un operatore avente un ruolo definito, con potere decisionale, grazie allo studio nel percorso di laurea dedicato. Unico obiettivo: il benessere del paziente, il quale viene ascoltato e valutato in maniera olistica.

Il 12 maggio è così l’occasione per la professione infermieristica di parlare un po’ di sé. Dai ricoverati ospedalieri, agli altri operatori sanitari, passando per i giovani che vogliono scegliere un lavoro che li metta al servizio del prossimo e con tutti coloro che nel corso della propria vita incontrano o incontreranno un infermiere.

Se Florence Nightingale avesse avuto la possibilità di vedere oggi quanti passi in avanti ha fatto la figura infermieristica, ne sarebbe orgogliosa. Eppure, c’è ancora molto da fare! L’infermiere combatte ogni giorno contro la morte e le sofferenze altrui, districandosi tra turni spesso estenuanti, in ospedale, in strutture residenziali, a domicilio o in campo di guerra. L’infermiere si preoccupa di dare sollievo, consola, ascolta e aiuta. Il tutto perseguendo il grande obiettivo del prendersi cura del paziente ancor prima di curare, preoccupandosi di risolvere ogni bisogno della persona che ha davanti a sé.

In Croce Rossa questa figura è ben rappresentata da Infermieri, Infermiere e dal Corpo delle Infermiere Volontarie, Ausiliario delle Forze Armate. Quest’ultimo, corpo tutto al femminile, dal 1908 è presente non solo nei teatri di guerra ma anche in emergenze e missioni umanitarie, nazionali e all’estero. Le infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana assicurano assistenza infermieristica e sociosanitaria ogni volta si presti servizio presso le strutture della CRI e delle Forze armate. Per ringraziarle del prezioso contributo, nel 1912 il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha istituito la Florence Nightingale Medal, medaglia con onorificenza internazionale civile e militare assegnata alle infermiere che abbiano prestato un servizio eccezionale. 

In questo giorno ci piace poter ricordare anche  la Crocerossina fasanese Maria Simini, infermiera volontaria insignita della Medaglia Florence Nightingale dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha saputo dare testimonianza concreta di come la Croce Rossa Italiana sia “Dappertutto per tutti”!

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